lunedì 17 dicembre 2007

sei forte, papà

niente, un giorno è successo che vado all'asilo a prendere cecilia e quando chiedo se è andato tutto bene, le signorine fanno delle faccette così e tentennano un po' e forse addirittura nicchiano e poi alla fine mi dicono che un bambino ha morso la mia. ah, va beh, ma in che senso morso? proprio morso, guarda che segno le ha lasciato sul polpaccio. opporcaputtana, ma questo più che un morso è un assaggio, ma scusate, succede spesso? qualche volta sì, mi dicono. comunque lei stava giocando sul cuscinone, lui le ha visto il polpacciotto lucente e le ha dato un morso così, non c'erano state avvisaglie o una litigata. ma pensa te. provo a chiedere chi è stato, ma così, per curiosità, mica voglio vendicarmi. comunque nessuno me lo dice, forse perché intravedono un lampo in fondo, ma in fondo in fondo, al mio sorriso indulgente. e allora coccolo la ceci che le è passata da un pezzo, e vado via con quel brutto pensiero che ti piglia quando in classe ti hanno appena fregato una penna e tu guardi i tuoi amici con occhi diversi.
va beh, son bambini, l'importante è che non lo faccia più. però subito vado a comprare a cecilia quella magliettina che avevo visto in un negozio qualche giorno fa. blu con una grande scritta bianca sul davanti: my dad is stronger than your dad. io, nel dubbio, domani gliela metto.

mercoledì 28 novembre 2007

brooooooce!

vedi mia adorata cecilia, l'altra volta che è venuto bruce-tu-sei-la-mia-luce-springsteen, tu sei venuta con me. abbiamo ballato come matte, io colla pancia e tu dentro la medesima, te lo ricordi? e intanto che il grande popolo del rock scandiva il suo brooooooce broooooce, io ti sentivo che facevi le bolle, chiaro che dire brooooce con la bocca piena non dev'essere facilissimo. e poi ti sei commossa, e io pure, quando tutti insieme abbiamo cantato johnny 99 che non ci assomigliava nemmeno un po' e tu l'hai riconosciuta prima di me. vedi, mia adorata rockin' girl, stasera invece ci vado da sola, a vedere brooooooooooooce. e non è che non voglia portarti, figuriamoci. è che la pancia dove metterti, non ce l'ho più.

martedì 27 novembre 2007

notte di halloween

quella notte che è arrivata cecilia, non da mittente mamma ma da mittente papà, io me ne sono accorta. nel senso che una volta passati dalla fase a alla fase sigaretta ho pensato: secondo me sono incinta. eppure non ho mai creduto a queste cose, tipo la comunicazione mamma embrione o i campanellini o i chakra che si aprono e la femmina raggiunge la consapevolezza della maternità come una fase suprema del kundalini. no. io ho sempre creduto alla storia del semino che incontra l’ovetto e zac la mamma ci resta secca, anche il papà è ovvio, anzi forse di più. eppure. eppure è andata così, io mi fumavo la mia sigaretta e intanto lo sapevo. forse perché è accaduto la notte di halloween, mentre gli spiriti ballavano. e intanto una voce sottile bussava alla mia porta chiedendo: dolcetto o scherzetto?

venerdì 28 settembre 2007

istinto materno

io che ho partorito quattordici mesi fa,
a dire la verità sto diventando mamma adesso.

martedì 25 settembre 2007

e quindi sono un'eroessa

certe cose che hai fatto, certe cose che hai sopportato,
certe che hai mandato giù in quegli orrendi giorni in agenzia.

non devi vederle come sconfitte,
mi hai detto,
ma come piccoli gesti eroici.

piccoli. gesti. eroici.

cazzarola, stefania, grazie.

lunedì 24 settembre 2007

festa di compleanno

siamo andate alla nostra prima festa di compleanno.
lei, mondanissima, ha nell'ordine:
sbriciolato una trentina di biscotti in luoghi che la padrona di casa nemmeno sa di avere;
cercato di impossessarsi di tutti i giochi della festeggiata, soprattutto quelli appena ricevuti;
esplorato con la testa alcuni anfratti del giardino;
ballato insieme a donatoilconigliostirato delle danze, dimostrando una certa predilezione per il reggae;
rovesciato sul tappeto in cocco il fragolino del nonno della festeggiata;
cercato di farsi portare a casa da un'altra mamma;
vomitato tutto o quasi il latte della merenda su: le sue scarpe, la sua maglietta, la sua salopette;
ma soprattutto su: la mia spalla, la mia maglietta, i miei pantaloni, la mia cintura e un po' di pavimento;
preso quindi in prestito una maglietta non sua;
mangiato la torta dopo averla spalmata vorrei non ricordare dove.
io, invece imbranatissima, penso che ci vorrà un bel po' per riprendermi. un anno, se proprio proprio devo dire quanto.

giovedì 20 settembre 2007

perché sono contenta d'aver fatto una femmina #2

- allora ceci, come fa la mucca?
- mmmmmuuu
- e l'orologio?
- tictactictactictactictac
- e la civetta?
- uh-uuuuuuh
- e il treno?
- ciu-ciuuuuuuuuuuu
- e la cacca?
- bleahhhhh
- e il caffé?
- khhhhhhh
- e il tuo amico giovanni?
- ....
- brava!

l'amico giovanni di cecilia in effetti non fa proprio niente come la maggior parte dei maschi-barbabietola, a parte dormire e talvolta farsi crescere i capelli. è quindi evidente persino da questa breve conversazione madre-figlia qui riportata come la mia cecilia non sia solo un essere superiore in quanto femmina ma sia pure un genio.

martedì 18 settembre 2007

perché sono contenta d'aver fatto una femmina #1

alle ore 12.25, allato dell'A8 ovvero autostrada dei laghi, fermo in corsia d'emergenza, un giovane manager in divisa pantèn d'ordinanza - capelli morbidamente buttati all'indietro, abbronzatura originale, camicia azzurra con collone e cravattona dentro pantaloni gessati - ben attento a non sporcarsi le scarpe di tek, allato della sua bmw one-like-no-one blu fiammante rigorosamente pulsante di quattro frecce quattro, esso, a pochi cappaemme di distanza dall'autogrill e incurante del mondo che gli gira intorno tra cui me che passo accanto, si estrae il pisello e piscia.

lunedì 17 settembre 2007

incentivescion

son cose che si preferirebbe non sapere: mi hanno detto che se una mamma da le dimissioni entro il primo anno del figlio o figlia, l'azienda o chiperessa le paga il periodo di preavviso ma la mamma non è costretta a farlo.
dico che queste son cose che si preferirebbe non sapere per due motivi.
numero uno, quello egoisticamente mio: cecilia ha compiuto il suo primo anno il 27 luglio e io ho dato la lettera il 30. fate un po' voi che giramento di maroni.
numero due, quello invece più di tutte: siamo alle solite, in italia invece di incentivare le mamme a rientrare e restare nel mondo del lavoro, viene dato loro un bel regalo se se ne vanno, possibilmente il più presto possibile. è proprio il belpaese, questo. però quello con sopra due chili di muffa, abbandonato in fondo al frigo da chissà quando.

giovedì 13 settembre 2007

zapping

depressi come puerpere, ce ne stiamo spaparanzati sul divano a masticare mestizia: nonostante i tentativi di sfondamento del satellite tramite un decoder marchiato laqualunque, stasera non vedremo la partita di rugby italia-romania del mondiale in corso. non ce n'è, certe scelte di principio di non dare una lira a murdoch e alla sua piattaforma satellitare si pagano, la rai non ha alcuna intenzione di trasmettere alcunchè - tantopiù che stasera c'è l'ennesima partita di calcio della nostra nazionale poporopopopo contro casorate sul minchio e allora ubi maior - fattostà che a lui viene quasi da piangere e a me fra cinque minuti massimo, anche.
facciamo un po' di zapping. e giunti su lasette, scopriamo s.o.s. tata iniziato da poco. cazzo, dice lui, la mia trasmissione preferita. credendo che scherzi, accenno un sorriso sarcastico della mamma che sa tutto lei. ma è quando lo sento borbottare uffa è già cominciato e mi sono perso il perché questi hanno bisogno della tata che capisco che raramente è stato così serio. dalle mete alle tate passando per di qui. valli a capire 'sti padri.

giovedì 6 settembre 2007

alzati e cammina!

occhei. dal divano al tavolino cosa saranno, tre passi? quattro? la fai facile tu, non è mica uguale. tre ce la posso anche fare, ma quattro, oh!, quattro passi! fischia. vabbeh, io ci provo.

uno... bene fin qui, un passo lo so fare da ieri.
due... fin qui tutto bene, anche due li so fare.
tre... fin qui tutto bene, il bello però arriva adesso.
quattro... quattro! ehi, però se tiro dritto fino all'altro divano... cheffaccio, provo?
cinque... il soggiorno, acci com'è grande.
sei... sei passi!
sette... ohmamma. mamma? mamma!
otto, nove... non respiro se no cado...
dieci! dieci passi, uno in fila all'altro! uau...
beh, mondo, che dire: arivo!

martedì 4 settembre 2007

primo giorno di scuola

io, pensare che settimana prossima cecilia comincia l'asilonido, mi fa impressione.
quando ho cominciato io era la materna e non il nido, avevo tre anni e c'erano le suore. e la mia mamma mi ha tolto di lì un mese dopo perché al mio compleanno ha portato una torta da dividere con gli altri bambini, e invece ha scoperto che le suore se la sono tenuta loro. la mia fede si dev'essere incrinata quel giorno, mi sa.

lunedì 3 settembre 2007

con la presente

alla fine tornare a scrivere dopo un mese esatto di nulla deve avere un senso. come quello di avere qualcosa da dire, per esempio. e io ce l’ho: ho dato le dimissioni. decisa come camilla parker-bowles nel riprendersi il suo carlo, un lunedì sono entrata nell’ufficio del mio capo a riprendermi la mia vita. me ne vado, gli ho detto. perché questo posto mi fa schifo, questo lavoro non mi piace più, mi avete trattata come un cane, ho una bambina a cui badare più che alle vostre paranoie e poi ho ancora un amorproprio, cazzo. così, gli ho detto, altro che bridget jones. io, secondo me, sono stata davvero fikissima. cioè, per quei dieci minuti lì, di sicuro. poi si vedrà, checcapperi.

venerdì 3 agosto 2007

si parte!

e quindi niente, si va in vacanza. pazzesca la quantità di cose che la nanerottola abbisogna, mentre io e il padre abbisogniamo solo di tanto sonno. speriamo di metterne da parte a sufficienza per l'inverno. nelle guance, tipo criceti.

buon riposo a tutti e tutte, arrivederci al ritorno.

venerdì 27 luglio 2007

anche le mamotchi piangono

esattamente un anno fa, alle 10.17 venivi al mondo tra le urla tue, gli strepiti della madre, i cristi del padre, i pianti di una puericultrice e il sangue su tutti gli spettatori delle primissime file.
ti ho guardata che dormivi, stamattina prima di uscire:
non so secondo te, ma secondo me ne è proprio valsa la pena.
buon compleanno piccolina.

giovedì 19 luglio 2007

desidera un secondo?

una volta fatto, ho avuto per un po’ quella faccia orgogliosa di chi ha compiuto il suo dovere, la stessa che mi viene subito dopo che ho votato o che ho pagato il bollo della moto.
lo vedete? lo vedete come sono orgogliosa? come cammino alta?
è perché ho svolto il mio compito. di cittadina, di essere umano, di donna. io ho fatto un figlio. e adesso quando vi verrà di chiedermi, già pronti a scuotere la testa: e… bambini niente? io potrò allargare la mia miglior faccia nel sorriso di chi finalmente si sente inserito nel modo, in pace con le aspettative del cosmo, dell’anagrafe, della natura e della società e rispondervi sissì, ce l’ho, si chiama cecilia!
ora quella faccia non ce l’ho più. ma non è perché mi senta meno orgogliosa. meno inserita nel mondo, meno conformata come una giacca, meno in pace con il cosmo. giammai.
semplicemente è perché nel cosmo c’è sempre un qualcuno che aggiunge e il secondo?

giovedì 12 luglio 2007

cose dell'altro mondo

ma quando ci sono le feste su second life,
gli avatar, almeno loro, si divertono?

mercoledì 11 luglio 2007

unsubscribe me!

plin plon, c'è una nuova mail:

ciao amica, ecco le ultime notizie!

federica panicucci, dopo la nascita del secondogenito mattia, dichiara:
“ho intenzione di godermi la famiglia. andremo tutti a passare le vacanze a forte dei marmi e di lavoro fino a settembre non se ne parla. certamente però sarò al timone di la pupa e il secchione”.


emma roberts, la nipote di julia roberts diventata mamma per la terza volta, descrive la vita in casa roberts con i gemelli e il nuovo arrivato henry come una vita da favola. che felicità per mamma Julia!

le cose stanno per cambiare per liv tyler, che ha dichiarato di volersi rimettere in forma dopo il parto:
“sono favorevole alla chirurgia estetica: sicuramente prima o poi mi sottoporrò a un intervento. l’ho scoperto quando ho verificato in prima persona cosa succede al corpo di una donna con la gravidanza”.


penso sia arrivato il momento di disiscrivermi da talune newsletter di quando ero ancora incinta. quelle della famosa serie “aspetto un bambino per la prima volta e non ne so niente, sicuramente questi interessantissimi siti mi aiuteranno ad affrontare con serenità e leggerezza l’importante fase della gravidanza ma soprattutto del dopo”.

martedì 10 luglio 2007

mamotchi is burning

accumulo pannolini
vado allo spazio giochi
vivo nel seggiolone
vivo nel box
vivo nel lettino
voglio saltare dentro il gioco con le molle
mi comprano le fiabe sonore
faccio la cacca
faccio le bolle in acqua
faccio le pernacchie
facevo le pernacchie
farò le pernacchie
faccio un sacco di nanna
faccio la bambina anzi no la lattante
faccio la vj
organizzo pianti
mi metto il bavaglino
mi tolgo il bavaglino
faccio i graffi sul tavolo
mia mamma fa la copy
mi fanno tante foto in digitale
ho il mcintosh
non so cos’è mtv
che brava la sally
che bravo donato il coniglio stirato
che belli i mostri nell’armadio
gli adesivi io li mangio
guardami guardami sto mangiando della carta
bevo solo latte e il succhino di pera
sono una bimba complicata
uuuuh se sono complicata
almeno due cagotti al mese
quanto mi diverto
vado in soggiorno
vado sul prato
vado a gattoni
i miei pupazzi sono troppo delle pazze
non ho la frangetta
non ho tanti capelli
(…)
mio papà mi dice solo
volavolavolavolavolalacecilia
mi spezzo la schiena per farti giocare
facciamo i cretini
finché possiamo.

abbiamo trasmesso "mamotchi is burning", testo liberamente scritto e interpretato da cecilia sulla base dell'incredibile tormentone "milano is burning" by frangetta. questa sì che spacca, tzè.


lunedì 9 luglio 2007

eravamo in 500

- chiusi i boccaporti?
- ka-klun, chiusi!
- rientrato il periscopio?
- schhhhhh, rientrato!
- immersione?
- ttttfffffff, immersione!

ed era così che, chiusi dentro la nostra cinquecento, noi piccoli di casa ce ne andavamo in giro per l’oceano del nostro giardino, ad inseguire il cane, a circumnavigare le ortensie, a nuotare nella nostra infanzia con un sommergibile rosso da cui mettere fuori la testina a far da periscopio.
quanto bene volevamo alla nostra cinquecento? tantissimo, proprio come a una di famiglia. anche se non aveva l’aipod, il subvufer e nemmeno la porta uessebi. però c’aveva il boccaporto, anzi due. ka-klun, chiusi!

mercoledì 27 giugno 2007

mom needs a cocktail

mom needs a cocktail
c'era scritto su una maglietta nella vetrina di un negozio di varese.
stavo per comprarla perché riassuntiva di certi serali stati d'animo,
e di quello in particolare quando l'ho vista.
costava 130 euro. ho preferito usarli per altri cocktails.

venerdì 22 giugno 2007

spirito critico

per esempio, nemmeno colle amiche conviene parlare di figli, cioè dei propri, intendo. arenate sulla sabbia tipo foche, guardiamo la mia ingurgitare ridendo intere manate di sabbia e allora dico che mi da un certo sollievo vederla che ride sempre tutta felice, così almeno mi sento meno in colpa per averla portata su ‘sta terra strana.
è vero, siamo state proprio fortunate! dice l’amica mia. e con un gesto ormai diventato parte di lei come quello di chi si aggiusta gli occhiali, si butta indietro come un ciuffo di capelli fastidioso le lunghe occhiaie che ormai la ornano: anche stanotte il suo l’ha fatta dormire per soli minuti venti e ora sta strillando poco distante perché comunque si è svegliato di pessimo, con i vicini di ombrellone che lo guardano in cognesco, e perdonatemi il cruento gioco di parole.
siamo? mi vien da domandare. ma non lo domando e anzi me lo tengo. forse forse anche io insieme alle acque ho perso lucidità. e allora sorrido. e cambio decisamente argomento.

martedì 19 giugno 2007

l'ultima spiaggia

raccolgo storie come conchigliette sulla sabbia. ci sono quelle delle mamme spiaggiate come balenottere, che passano il tempo a spulciare i figli come scimmie e ad allattarli fino all'università. ci sono quelle delle mamme come me alle faticosissime prese con una cecilia entusiasta della vita. ci sono le nonne che ancora non lo sono, quelle che vorrebbero, quelle che mai più. ci sono i nonni che ninnano, le zie ad interim, i cugini di campagna. le spiagge di giugno sono il concentrato di quell'incredibile rapporto madri figli che sta facendo crescere o meno l’Italia. qualche volta capisco perché o meno.

mercoledì 13 giugno 2007

la dieta della vacanza

a colazione, un cafferino per iniziare e poi il papà mi va a prendere la brioche al cioccolato, cosa faccio, gli dico di no? e infatti.
verso metà mattina, qualcuno tira fuori magari un frutto. è solo un frutto, cosa vuoi che faccia, anzi se proprio vogliamo dirlo fa solo bene, anzi non è che posso prendere un’altra albicocca? e quindi.
a pranzo la bimba deve mangiare, io torno a casa a darle la pappa, cosa faccio, magari passo in rosticceria a prendere qualcosa? magari un mezzo pollo arrosto, lo fanno poi bene lì, bello magro e allora ci prendo le patate valà, cosa dite vi va? e già.
al pomeriggio un magnum non lo si nega neanche a un condannato a morte, figuriamoci a una in vacanza. e allora.
alle sette aperitivo. e dunque.
a cena stasera proviamo le fregole con le vongole di Salvatore, no ma guarda che son buone che non hai idea, però è un fatto che da sole non bastano, se prendo anche un fritto qualcuno se lo fa con me? e inoltre.
prima di andare a dormire, un mirto, sono mica in sardegna per bere la sambuca. e aiò.
cosa volete che vi dica. a me della prova bikini che mi frega, il mio bikini si chiama ceciia, e poi sono bella dentro. e cavolo.

venerdì 8 giugno 2007

è successo!

dopo valeria marini, kate moss, madonna e sarah jessica parker,
finalmente anche mamotchi si è data alla creazione di abiti trendy
e luxury gadgets.
ieri sera, al termine di un buffet a base di cotiche, vero food-code del momento, ha preso vita da santino punto moda la scintillante sfilata del neonato brand ma...e mò? by mamotchi:
felpe vintage impataccate da sapienti rigurgiti di banana, pantaloni rigorosamente alla moda di due anni fa, giacche comunque sbagliate, borse fuori misura dotate di plasmon sbriciolati, un succo di frutta secco e il tappo di quel biberon che dov'è che l'avevamo perso?

già oggi, al primo giorno di esposizione nei migliori negozi di castellanza, sono stati registrati alcuni incidenti, mentre gwyneth paltrow è stata pizzicata a rubacchiare qua e là, ma pare solo alcune idee. intervistata nella clinica di riabilitazione in cui mamotchi si è volontariamente rinchiusa, la stilista ha dichiarato: il successo non mi ha cambiata, io bevevo già prima.


mercoledì 6 giugno 2007

abbella, come t'intitoli?

dice così l'illaryblasi, forse per giustificarsi dello scempio di aver chiamato la figlia chanel, che il nome gliel'ha scelto quell'altro, il christian, frugando nel suo beauty case.
certo è che se puta caso cecilia dovesse scegliere il nome di un ipotetico quanto lontano parente nascituro frugando nel mio beauty, ora come ora la ragazza avrebbe da pescare tra:
tampax, labello, zovirax e ckone.
ancor più certo è che se, continuando a putare il caso, lei scegliesse ckone tanto quanto il christian ha scelto chanel, io mi porrei il morale quesito: le direi bello, brava, tuo fratello si chiamerà ccone o sicheiuan, oppure le mentirei consapevolmente nonché spudoratamente dichiarando che sul profumo c'è scritto giacomo e allora è così che si chiamerà suo fratello, che tanto non dirmi che a 10 mesi, e nemmeno all'età del christian, lei saprebbe contraddirmi?
oh, guardate che son cose importanti da chiarirsi, in un piano educativo come si deve.

martedì 5 giugno 2007

news from mars

- a genova hanno chiamato un bambino venerdì.
- il reality olandese per l'aggiudicazione del rene è una bufala.
- un rapper ha scritto una canzone in onore di fabrizio corona.
- shrek ha messo incinta la sua signora.
- don adriano porta il parrucchino.

cecilia, ma dove ti ho portato?

lunedì 4 giugno 2007

let's party!

non puoi capirlo davvero finché non accade:
apri la posta e dentro c'è un bigliettino rosa. apri il bigliettino rosa e dentro c'è l'invito ad una festa rosa. apri la festa e dentro c'è un'orda di bambini urlanti che odiano le feste, una squadra di mamme devastate che darebbero una gamba per essere altrove, una bambina rosa - la festeggiata - che passa il pomeriggio ad odiare quell'orda di bambini che le stopicciano i giochi e una mamma rosissima - la mamma della festeggiata - che per tutto il giorno brivandecamp le fa una pippa.

avere il coraggio di ammetterlo, che le feste dei bambini sono una boiata pazzesca, sarebbe un primo deciso passo verso un futuro migliore. ma purtroppo si sa: l'umanità tutta all'avvicinarsi del baratro ha la tendenza a mettersi a correre, e allora ma sì, che ci frega! accendiamo le luci! bruciamo le foreste! invitiamoci alle feste! e quando ci chiamano il giorno prima per dirci che purtroppo la festa è rimandata causa pioggia, sentiamoci tristi, almeno un pochino. giusto il tempo di un respiro profondo per dar vita leggera ad un barbarico yooop!

venerdì 1 giugno 2007

e così sia

una filatrocca composta subito dopo la devastante visione di un documentario sui preti pedofili.

ninna nanna ninna oh

questo bimbo a chi lo do?

se lo do all’uomo nero
se lo tiene un anno intero:
sotto l’abito talare
lui gli ordina che fare

se lo do al cardinale
lui lo prende e gli fa male
poi alla fine dice messa
e magari si confessa

se lo do al monsignore
lui lo inizia con ardore
alle pratiche terrene
per sedar, le sue, di pene
poi gl’insegna che l’inferno
è qui e ora, e pure eterno.

ninna nanna ninna oh
questo bimbo a chi lo do?

me lo tengo stretto stretto
ed in chiesa non lo metto
che ho paura ch’esca il mostro
mentre dice il padre nostro.

mercoledì 30 maggio 2007

nome e cagnone

- ciao piccolina, come ti chiami?
- sara! rispondeva lei serissima, con la esse che le usciva perfetta e non sputacchiata come con le altre parole tipo scuola.
- sara! e di cognome?
- e di cagnone jack, diceva sara ancora più seria, e abbracciava forte il collo del suo setter inglese che mai la lasciava sola per più di un secondo.

sara di cagnone jack aveva appena 3 anni, però un paio di cose le sapeva molto bene: che quella sua risposta suscitava negli adulti il sorriso bonario di chi pensa beata innocente che non capisci una mazza.
ma soprattutto che lei apparteneva davvero alla nobile casata dei Cagnoni Jacks, di cui il suo era proprio come una specie di papà.

martedì 29 maggio 2007

un attimo dopo, la nemesi

e poi, aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh!
si sente un urlo abbattersi contro le pareti del loft in cui non-lavoro,
rimbalzare sui divani vintage, serpeggiare nella saletta lounge
e andare a sbattere sulla porta vip.
uno scarafaggio, porca cacca!
uno scarafaggio? davvero? e dove? sulla poltrona seventies citazione sixties dove i capi posano il loro sederino stretto stretto? proprio lì?
wow. forse devo ricredermi sull'esistenza di un essere superiore.

la donna invisibile

ma scrivilo, mi dice chi mi vuole più di bene. scrivilo, perché magari sfogarti aiuta e in fondo anche questa è una di quelle cose che non ti dicono quando resti incinta.
potrei provare a scriverlo, è vero, ma per dire cosa.
forse potrei provare a raccontare una mia tipica giornata in agenzia da quattro mesi a questa parte, e dire che anche ieri nessuno mi ha rivolto la parola. che il mio telefono non ha mai squillato. che nessuna email di lavoro ha interrotto il mio nulla.
potrei provare a confessare che qualche volta ho fatto la prova,
sono andata via alle undici del mattino e nessuno se n’è accorto.
potrei provare a dire che sono diventata invisibile, trasparente, inutile.
potrei provare a descrivere gli sguardi dei colleghi, che ogni tanto sorprendo a guardarmi come si guarda una prozia un po’ noiosa che da qualche tempo si dev’essere ammalata, perché non fa più tanto ridere.
potrei provare a dire la verità, che ogni tanto sono andata per gli uffici a pietire un lavoro e quando mi sono trovata sul tavolo uno schifo che neanche uno stagista, ho sentito il mio orgoglio urlare porca puttana fattela tu ‘sta roba, ma invece non ho detto niente.
potrei provare a mettere in fila le parole non-valgo-niente,
giusto per vedere l’effetto che fa.
potrei provare a consolarmi pensando che solo un anno fa ero una brava su cui puntare, mentre oggi non sono più capace di fare niente, allora forse hanno davvero ragione loro.
potrei scrivere di come la solitudine sia ormai diventata una cosa fisica, che mi fa camminare dalla metropolitana a qui come se le scarpe sprofondassero nell’asfalto e mi fa male la schiena come se portassi sempre lo zaino e mi rendo conto che non cammino più dritta come una volta e in mezzo alla carreggiata, ma me ne sto più vicina ai muri e mi guardo i piedi, e forse è per questo che la gola si chiude ma almeno così non esce il magone.
potrei provare a consolarmi scrivendo che tanto a casa c’è cecilia,
ma dovrei anche firmare la mia confessione più terribile, che il suo sorriso non sempre mi basta.
potrei provare a scrivere, potrei reagire, potrei scappare, ma anche urlare oppure licenziarmi, potrei.
potrei, ma davvero non so cosa dire, scusate.

lunedì 28 maggio 2007

super nunny

allora, ricapitoliamo: il latte stamattina l'ha già bevuto. dopodiche di solito pretende un biscotto, ne ciuccia un po', se lo spalma in faccia, fa leccare il resto a sally'lcane, butta giù tutti dal seggiolone, si stropiccia gli occhi, ha sonno e torna a nanna, in pigiama.
tutto chiaro fin qui? bene.
dopo un tempo variabile che va dall'una alle due ore, si sveglia. a quel punto è generalmente piena di cacca fino alle orecchie, beata lei che è regolare come la marcuzzi, e probabilmente proprio per questo è di ottimo umore. allora la si lava, la si veste e la si porta a pascolare nel bosco con anche sally'lcane. fondamentali la visita agli scoiattoli - ne avessimo mai visto uno - e un saluto alle caprette.
procedo? procedo.
a mezzogiorno la piccola pensionata ha fame. molto fame. famissima. il trucco è preparare la pappa mentre dorme, altrimenti sono cazzi. e fregarsene di chi dice che il microonde fa le onde malefiche dentro la tempestina. esso è comodo, e la piccola si tempra: la vita sarà piena di malefiche onde. si procede al nutrimento e dopo una decina di minuti circa dal rutto, vuole tornare a dormire, dopo un altro po' di suicidi volontari dei giochi giù dal seggiolone.
dai che manca poco alla fine, praticamente è fatta.
niente, dopo un'oretta si sveglia che ha fame e allora si va di frutta, poi c'è il tempo per giocare coi giochi e alle quattro arrivo a casa io, fine.
non mi sempra terripilo ho fisto di peggia, mi dice irene la vicina di casa olandese che terrà cecilia questa settimana che i nonni sono in vacanza.
no, non è terripilo. la creatura mangia e dorme. fa la cacca e dorme. rimangia e ridorme. otto, dodici, sedici, venti. lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica. anzi, ti dirò: lei ci sguazza felice nel suo zum-pa-pa sempre uguale come il walzer.
sono io che rileggendo le istruzioni che stamattina ho dato ad irene, non so perché, ma mi è venuta come terripilo vertigine.

domenica 27 maggio 2007

weekend mom

mi accorgo che questo fine settimana non ho avuto il tempo di scrivere nulla. ma allora è proprio come pensavo: sono una mamma della domenica.

venerdì 25 maggio 2007

ronf

argomento del giorno: il sonnissimo.

zzzzzzzzzzz...'ornodappolarenetworksonoleseiemezzzzzzzzzz
zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
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giovedì 24 maggio 2007

il treno delle mamme

il quarto lavoro che faccio è la pendolare tra milano e varese. treno delle 8 al mattino, treno del primo pomeriggio al primo pomeriggio - ma solo perché godo ancora di una speciale dispensa in quanto nutrice, altrimenti sarebbe il treno delle 8 alla sera. non è la sede questa per affrontare il tema pendolarismo come professione, però c'è un però.
il treno del primo pomeriggio al primo pomeriggio è il treno delle mamme. un bastimento carico carico di donne che fanno il part time, impiegate in quel buco spaziotemporale coperto da un omnibus che ferma anche a fracazzetto superiore, per dire.
il treno delle mamme è un'esperienza che quelli che hanno i pregiudizi sulle mamme non dovrebbero mai fare, perché scoprirebbero di avere ragione. le mamme quando sono tutte insieme parlano solo di figli. le mamme quando viaggiano in treno fanno un magma di parole che sono la scuola, le maestre, i compagni di catechismo, quel ragazzino però rallenta le lezioni, i bambini albanesi per carità non sono mica razzista però sono più maneschi, le mamme di terza son tutte zoccole, e la gita dov'è?, lezioni di danza alle 4 e di calcio ne va matto.
le mamme quando sono con le altre mamme ti fanno venire voglia di far finta che non sei della loro razza come quando all'estero parli straniero per non mescolarti a quella comitiva di italiani.
le mamme quando sono così non sono più persone ma solo mamme.
ma dico io: se proprio proprio dovete spaccare le palle a tutti parlando solo dei vostri figli, ma perché non vi aprite un blog?

mercoledì 23 maggio 2007

ninna nanna ninna aò!

sulla copertina davanti, c'è il titolo del cidì:
ninne e nanne, a strategic compilation.
sulla copertina dietro, c'è la lista delle canzoni che l'amoroso padre ha messo insieme ancora prima che lei nascesse, ventuno.
da un brad paisley con allison krauss che interpretano whiskey lullaby, fino ad una generica musica para bebes, la strategic compilation rivela chiara da subito la sua strategic strategy:
schiantare la pupa nel più breve tempo possibile.
e ha funzionato, oh se ha funzionato: già alla terza traccia,
kenny g nella ninna nanna di brahms - un classico,
la pupa ventenne dei vicini dormiva beata il sonno dei giusti.
mentre cecilia reclamava a gran voce, anzi grandissima,
i suoi unici e veri nanna maker: i red hot chili peppers.

martedì 22 maggio 2007

culinaria

dice così nelle riviste di patìn che diventare mamma è chic, è glamour, è posh e anche piuttosto fico. tanto che la sottoscritta, ancora non si sa per quali insondabili motivi, da che lo è diventata ha nell'ordine messo su qualche chilo, ritenuto dell'acqua nelle cosce, perso molto capelli e cominciato a salutare le tette nella loro impercettibile quanto decisa discesa verso la cintura dei pantaloni. ma tant'è, cecilia che di moda non ci capisce niente e che ancora vive nella convinzione che sono tutte belle le mamme del mondo ma la sua più di tutte, quando mi vede mi sorride da qui a lì. sarò anche flaccida, ma le pappe le so fare proprio buone, tiè.

martedì 8 maggio 2007

family day

paolo il papà,
io la mamma,
cecilia,
sally il cane,
donato il coniglio stirato,
guendalina il gatto della vicina,
isabò la migliore amica di sally,
rolando il cammello a puà,
walter il ranocchio,
pinalapapera,
grazianeo il coniglio succedaneo.
ma che, non siamo forse una famiglia, noi?

giovedì 3 maggio 2007

primo maggio in bicicletta

uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuhhhh iiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!
la-lu la-lu la-lu la-lu la-lu
ù-ah ù-ah ù-ah ù-ahhhhhhh
ooooo eeeee aaaaaa
....
.....
............
ma? pa?
ma?
uah!

giovedì 26 aprile 2007

the bridge

è ponte perché al parcheggio della stazione c'è posto.
è ponte perché la gente si riconosce come i sopravvissuti di lost.
è ponte perché si può arrivare con calma.
è ponte perché al bar sono avanzate le brioche.
è ponte perché in autostrada è già coda.
è ponte perché al lago è già spiaggia.
è ponte perché cecilia è dai nonni e io, invece, sono in vacanza in ufficio.

martedì 17 aprile 2007

every scarrafon is beautiful to his father

"com'è bella, però. molto più bella di noi. forse se avesse le orecchie un po' più attaccatine, così... no, però bella è bella. e gli occhi? ti hanno fermato ancora al supermercato? è che sono espressivi oltre che belli. forse sembrano più i tuoi. però no, anche i miei, cioè scuri. però colla forma dei tuoi, della mamma. ma quand'è che le crescono i capelli? ne aveva di più prima, a me i neonati colla capocchia pelata non mi piacciono. però lei ha la testa bellissima, tonda. fortuna, pensa quelli colla testa a pera. e poi sai cosa mi piace? il profumo. sa sempre di biscottino, non sembra anche a te? nonnò, è proprio bella, non c'è che dire... cos'è che dici? rincoglionito io?"

venerdì 13 aprile 2007

pet therapy

sono incazzata come una bestia. e allora non riesco a scrivere.
mamagari sì, dopo una seduta di pet therapy con il mio piccolo cecilio.

martedì 10 aprile 2007

san donato

dormi amore mio adorato
che con te c'è san donato
san donato era un coniglio
grasso e pieno di cipiglio
poi una notte, sfiga nera,
l'ha stirato una pantera
e ora il bello san donato
è un coniglio ma stirato.
dormi amore di cecilio
stringi forte il tuo coniglio
se lo metti sul faccino
presto arriva il pisolino
ma se invece lui ti desta
io gli stiro anche la testa.

lunedì 2 aprile 2007

il codice da ceci

ma, mamma, ma-ma, mamamamama, ma! ['mamma] s.f.
fame, sonno, freddo, lasciami, nanna, schifo, vattene, noia, puzza, coprimi, cacca, male, non mi va che mi tagli le unghie.

pa, papà, pa-pa, pappa, papapapapapa, pa! [pa'pa] s.m.
gioia, soddisfazione, giochiamo?, ballare, mi piace, ah sei tu!, buono, abbracciami, boing boing, casa.

credo siano state le dodici ore di travaglio ad averle dato un'idea sbagliata di me.

venerdì 30 marzo 2007

la borsetta dei sensi di colpa

non ne ho tantissime, di certezze. però so che se i bambini africani vengono al mondo con una sacca già piena di debiti, noialtri più fortunati veniamo al mondo con una borsetta già piena di sensi di colpa. tipo ricordati che sei più fortunata dei bambini africani. tipo siccome sei donna, quella mela te la potevi tenere per te. tipo anche rimetti via quelle pere.
cos'altro so: che quando poi diventi mamma, nella tua borsetta ne entrano anche tanti altri, pesantissimi. tipo che tua figlia è più fortunata di qualunque bimbo africano, che te lo dico a fare. tipo che potresti stare a casa a badare a tua figlia, cosa vuoi lavorare cosa. tipo quello di oggi:
io, dopo 8 mesi, di allattare sono proprio stanca.
ma altri seguiranno. lo so per certo.

martedì 27 marzo 2007

oggi

oggi che come mamma un ragazzo mi ha guardato il sedere,
sto molto bene, grazie.

lunedì 26 marzo 2007

il buco nero

ma dove vanno i bambini quando piangono? perché non c'è dubbio che quando piangono i bambini se ne vanno da qualche parte. fanno il valigino, ci mettono dentro un patello, un paio di ricordi e ciao, ora sparisco per un po' e poi magari, chissà, torno. e tu, mamma appena nata che di certe cose non sai niente, guardi la tua creatura che sparisce nel suo buco nero di disperazione.
cecilia? ehi cecilia, guarda! guarda l'orsetto, guarda la mamma, guarda la sally che ti fa bau,
ti prego tesoro non piangere, dai sù che la vita è bella e prrrrr senti la mamma che fa le pernacchie e adesso ti canta una canzoncina e pippiripì e pippiripà la bambina eccola qua, ma tu non fare così per piacere.
ti metto a pancia in su? a pancia in giù? a testa in giù? no? ma cos'è che vuoi, eh? cosa c'è? eh? cosa cazzo c'è? EH?
ma ormai lei è laggiù, accucciata sul fondo del buco, dove non arrivano né voci, né orsetti, né sally, né pippiripì, né pippirippà, come una piccola foca sotto il ghiaccio che non trova l'uscita.

ed è all'improvviso che torna. come se niente fosse. risolta. serena. i suoi piccoli demoni fatti di camerette troppo buie, orsetti troppo grandi o mostriciattoli troppo brutti sono stati sconfitti.
e lei, piccola eroina dalle mini battaglie, si gode la vittoria brandendo orgogliosa la sua arma:
la tua tetta.

martedì 20 marzo 2007

il battesimo del maglione

uh quanto tempo che non metto quel maglione nero,
quello che mi ha regalato la mamma un paio di natali fa,
sì dai, quello incrociato sul davanti, che adesso che ho le tettone mi fa
ancora di più le tettone!
e tu cecilia che dici: me lo metto quel maglione nero,
quello che mi ha regalato la mamma un paio di natali fa,
sì dai, quello incrociato sul davanti, che adesso che ho le tettone mi fa
ancora di più le tettone?

gurgle. burp. braus. SBRAAAAAP!
grazie amore, lo dicevo io che ti piaceva.

lunedì 12 marzo 2007

never understimate the power of mamotchi

TU, che il tuo pisello s'avvizzisca e caschi e venga calpestato da una classe di bambini di terza elementare nelle loro scarpe ginniche col baffo all'insù. che la rubrica del tuo telefonino si cancelli lasciandoti solo con la tua memoria vuota da cui è sparito persino il numero di casa dei tuoi genitori. che il tuo suv diventi piccolo, ma così piccolo che una formica lo schiacci con il mignolo del piede. che possa perire dentro l'abitacolo TU, che hai parcheggiato il tuo quattroperquattro sul marciapiede che con il passeggino non ci passo.

sabato 10 marzo 2007

superego

PROBLEMA: come affrontare con serenità un fine settimana di cui la parte più divertente sarà un mega pranzo familiare per i 50anni di matrimonio degli adorati ziannamaria e zioluigi?
SOLUZIONE: con organizzazione assoluta e totale:
sveglia alle sette, colazione alla tetta e giretto come se fosse tutto uguale;
pranzo un po' prima così arriviamo che lei è già mangiata;
carrozzina e passeggino in macchina nei casi in cui.
E INVECE: la tetta non le va, il giretto le fa schifo, la pappa ha più sonno che fame.
ah, e il passeggino l'abbiamo dimenticato a casa.
MA ECCO IL COLPO DI RENI: biberon al posto della pappa, mille braccia al posto del passeggino, un biscotto al posto del giretto.

alla sera andiamo a letto sereni, stranamente sorridenti nonostante sia un quasi lunedì.
m'infilo il pigiama e mi accorgo che è più stretto. sarà stata la mangiata, certamente. ma niente fa restringere i pigiami come un ego di mamma aumentato di un zic.

martedì 6 marzo 2007

la fata muccona

mi chiamava la fata muccona, il tuo papà.
io mi sedevo sul divano, spalancavo le braccia e lui arrivava di corsa, con te sulle mani come su un cuscino di raso, e io ti abbracciavo e tu mi mordicchiavi ed era bello sentirmi una fata, la fata muccona.

ma guarda te come può ridursi una fata,
dopo soli sei mesi a far la muccona.

lunedì 5 marzo 2007

pensiero tremendo

dopo quanti mesi: sette? sette!, passati a casa ad aspettare la creatura prima e ad accudirla poi, beh, a un certo punto tocca tornare a lavorare. ed è incredibilmente bello vestirsi per uscire, prendere il treno, comprare il giornale e fare tutte quelle cose che facevo prima, anzi PRIMA. certo che c'è anche la questione economica, mica sono la paltrow che insieme ad ogni figlio genero 3 tate. però oltre allo stipendio intero mi sembra quasi di tornare a guadagnare una io intera. e allora via con la sveglia all'alba, e le corse per portare cecilia dai nonni - santisubito - e poi a milano e il treno e il passante e un po' di strada a piedi e ora che arrivo in ufficio alle 9.30 ho già vissuto un centinaio di vite e sono a pezzi. in ufficio. in ufficio poi non faccio niente. o meglio: non mi fanno fare niente. praticamente non esisto, perché in questo posto tutto accade come minimo intorno alle cinque del pomeriggio e io che faccio le sei ore sono praticamente all'oscuro di tutto. che sia questo il famoso mobbing? che sia questo il famoso inizio della fine? che sia questo il motivo per cui tante donne si privano della maternità per non perdere ciò che faticosamente si sono guadagnate in tanti anni di ferie mancate? ed è nell'istante in cui vedo gli altri, anzi gli ALTRI, andare in una riunione in cui io non sono nemmeno prevista, che nella testa si forma un pensiero tremendo: fanculo, io faccio un altro figlio.

mercoledì 28 febbraio 2007

la febbre

e così abbiamo avuto la nostra prima febbre. e siamo persino andati al pronto soccorso. e ci veniva da piangere, ma anche se avevamo la febbre dovevamo far vedere che non avevamo mica paura di essere al pronto soccorso, tiè. e ci hanno guardato la pipì e poi tolto un po' di sangue e ci hanno rimandato a casa senza grossi traumi a parte una tachipirina nel sedere. e fortuna che c'era pieno di mamme dentro il pronto soccorso, perché una mi ha aiutata a mettere il sacchettino per la pipì e se non ci fosse stata lei saremmo ancora lì. e comunque è vero quello che dicono le nonne: la febbre fa crescere. le mamme, però.

martedì 13 febbraio 2007

rigurgiti

- certe volte quando allatto mi sembra che mi porti via l'anima
- ma perché quel giorno non ho preso la pillola?
- ho bisogno di dormire
- l'istinto materno non te lo dicono dov'è
- mi fa male la schiena
- secondo me come mamma faccio schifo
- davvero, non credevo
- uffa
- che voglia di andare al cinema
- stasera voglio dimenticarmene
- chissà se saprò dirle dove sono il bene e il male
- dove sono il bene e il male?
- speriamo che quando avrà quindici anni i pantaloni a vita bassa non si useranno più.

lunedì 12 febbraio 2007

sono una mamma, non sono una donna

come mai questa gonna? mi chiede una collega al secondo giorno di rientro dalla maternità. potrei dirle che dopo sei mesi chiusa in casa e vestita solo di felpe chiazzate di latte cagliato, una gonna me la merito, ma lei è più veloce: sembri quasi una figa, ricordati che sei una mamma. non preoccuparti, cara. sotto queste calze nere pulsano miliardi di peli che non ho avuto il tempo di strappare.