lunedì 30 marzo 2009

quasi quarant'anni dopo...

aaaaaamm, fa l’altalena da quando sei in grado di dire come fanno le cose. tic-tac fa l’orologio, tu-tuuuu fa il trenino e aaaaaaaaaaamm fa l’altalena in questo pomeriggio di domenica, con il cielo tutto striato di aerei e il vento che ci soffia intorno sollevandoci.
aaaaaaaaaaaaaaamm, e io ti spingo più forte, tu che dici più veloce mamma! e butti indietro la testa e chiudi gli occhi e lasci che il naso ti si riempia di soffi. aaaaaaaamm, e i tuoi capellini ti ballano intorno elettrici e divertiti. aaaaaaaaaamm, ti guardo da dietro che ti abbandoni alla felicità, ridendo di gola come solo voi piccoli sapete fare come quando ti faccio il solletico, felicità quasi insopportabile di avere addosso migliaia di dita e che ridere, ridere, ridere, adesso basta, mamma. aaaaaaaaaaamm fa l’altalena, e io spero con tutta la forza con cui ti spingo verso l’alto che questo momento ti appartenga per sempre e ti verrà a trovare magari fra cent’anni con un soffio di vento o un cielo striato di aerei oppure i capelli elettrici e fastidiosi che però ti faranno fermare un attimo a pensare a cos’è che t’ha fatto fermare a pensare.
io piccolina non avrò cent’anni per tenermelo dentro, e anche se fosse, ti giuro che me ne ricorderò.

2 commenti:

  1. Commuovente e poetico! Grazie carissime Laura e Cecilia. Bacio

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  2. Credo che sia così. Credo che ricorderemo più della nostra vita questi momenti, queste risate "di gola", questa gioia di essere delle nostre bimbe.
    Come disse un mio amico guardando mia figlia di pochi mesi: "loro ci fanno capire perchè siamo al mondo"

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