giovedì 10 settembre 2009

la mamma che non sapeva cucinare

sai mamma... mi dice cecilia mentre le preparo un pranzettino che ritengo fatto con una certa dose di fiocchi. dimmi tesoro, le rispondo cinquettando come antonellaclerici mentre assaporo il suo prossimo commento sul piatto fumante uuuuh, davvero squisito mamma!
chissà da chi ha imparato a dire squisito, qui in casa non è una parola che si usi granché. ma lei la pronuncia con un sottile piacere, come le desse un'ultima ciucciatina prima di farla uscire di bocca.

dimmi tesoro...

mamma, tu non sai cucinare.

e me lo dice così. che colpo, per la suorgermana che c'è in me, presuntuosa d'una suora.
lei rincara la dose: sai perché? non hai pazienza. e coraggio.

diamine cecilia, beh, insomma forse la pazienza è vero, non ne ho tanta e il coraggio, quello no, però non bisogna confondere avere coraggio con l'essere impulsivi, di quello ne sono piena,
ma che diavolo dici, stai scherzando?
cavoli. solo due secondi fa mi sentivo la cuoca perfetta e adesso son qui a giustificarmi con mia figlia di tre anni.
ma scusa un attimo, chi te l'ha insegnata 'sta filosofia? fatti avanti canaglia, ti faccio vedere io di cosa è capace una mamma con un cucchiaio di legno stretto in mano.
nessuno.
la tua amica anna? la cuoca della materna? il topino chef di ratatouille?
no... mamma è pronto?
sconsolata le metto davanti il piatto cui sono bastati solo pochi istanti per raffreddarsi soprattutto dell'amore.
davvero squisito mamma, grazie! e sembra sincera, la piccola vissani.
davvero ti piace?
sì! ne voglio ancora!
mi fa piacere tesoro, le dico, e sembro quasi crederci. ma poi aggiungo soffiando
comunque stasera cucina papà.

1 commento:

  1. io ho, da tempo, un poster di cecilia in cameretta. un mito.

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