giovedì 8 ottobre 2009

influenza suina

una mia amica me l'ha mandata oggi. geniale, nevvero?

martedì 29 settembre 2009

adalgisa dappertutto


io il perché di 'sto gioco non l'avevo capito al momento, quando il tuo papòne ha iniziato a dirti che quella gattina lì si chiama adalgisa e non hello kitty come la chiamano tutte le altre bambine. e mi sa che mi sono pure arrabbiata con lui, temendo che questa notizia avrebbe potuto creare una frattura tra te e le tue piccole amiche dell'asilo che quell'hello kitty, e non adalgisa, ce l'hanno stampata ovunque, dalle mutande alle calzette. ancora non avevo capito che tipo sei, che certe differenze tra te e il resto del mondo ti fanno meno di un baffo, e poi sai stare agli scherzi. che barba mamma, mi hai detto un giorno, ma questa adalgisa è proprio dappertutto! ma non si chiama hello kitty? ma sì è lo stesso, mamma. touché.

martedì 15 settembre 2009

papi

stiamo per uscire a fare una passeggiata. così ci mettiamo un vestitino carino – che la ceci adesso è tutta in fase vestito+cappellodipaglia+braccialetti che quando la porto in macchina mi par d’aver dietro la regina madre – e poi andiamo giù. il vestito è così carino che per staccar la ceci dallo specchio la invito ad andare a farsi vedere da papà, che mi auguro non vomiti su tutto questo furor di rosa.
sì, dai, mi dice, andiamo giù dal papi!


le mani. improvvisamente mi sento prudere le mani. fortuna che sono dotata di senno e alle mani metto sempre la sicura. però è pazzesco come di ‘sti tempi basti una parola, quella parola, per evocare terribili immagini tipo quella di mia figlia in fila al casting per il grande fratello.


amoremio che ne dici di non chiamarlo papi mamagari papàpaolo come fai sempre? e sai perché? perché di tutti ‘sti papi ne abbiamo abbastanza, invece di papàpaolo solo il tuo.

la regina madre per questa volta è d’accordo, e scende urlando guardami papà! beh, la fuori la democrazia sarà pure moribonda, ma almeno qui vige una monarchia illuminata.

giovedì 10 settembre 2009

la mamma che non sapeva cucinare

sai mamma... mi dice cecilia mentre le preparo un pranzettino che ritengo fatto con una certa dose di fiocchi. dimmi tesoro, le rispondo cinquettando come antonellaclerici mentre assaporo il suo prossimo commento sul piatto fumante uuuuh, davvero squisito mamma!
chissà da chi ha imparato a dire squisito, qui in casa non è una parola che si usi granché. ma lei la pronuncia con un sottile piacere, come le desse un'ultima ciucciatina prima di farla uscire di bocca.

dimmi tesoro...

mamma, tu non sai cucinare.

e me lo dice così. che colpo, per la suorgermana che c'è in me, presuntuosa d'una suora.
lei rincara la dose: sai perché? non hai pazienza. e coraggio.

diamine cecilia, beh, insomma forse la pazienza è vero, non ne ho tanta e il coraggio, quello no, però non bisogna confondere avere coraggio con l'essere impulsivi, di quello ne sono piena,
ma che diavolo dici, stai scherzando?
cavoli. solo due secondi fa mi sentivo la cuoca perfetta e adesso son qui a giustificarmi con mia figlia di tre anni.
ma scusa un attimo, chi te l'ha insegnata 'sta filosofia? fatti avanti canaglia, ti faccio vedere io di cosa è capace una mamma con un cucchiaio di legno stretto in mano.
nessuno.
la tua amica anna? la cuoca della materna? il topino chef di ratatouille?
no... mamma è pronto?
sconsolata le metto davanti il piatto cui sono bastati solo pochi istanti per raffreddarsi soprattutto dell'amore.
davvero squisito mamma, grazie! e sembra sincera, la piccola vissani.
davvero ti piace?
sì! ne voglio ancora!
mi fa piacere tesoro, le dico, e sembro quasi crederci. ma poi aggiungo soffiando
comunque stasera cucina papà.

mercoledì 9 settembre 2009

inserimento

cecilia ha iniziato la scuola materna. attenzione, non l’asilo, ma la scuola materna. perché l’asilo, come lei medesima ha specificato con una certa qual decisione che la caratterizza, quello l’ha già fatto.
giovedì scorso che era il primo giorno è stata lì per un’ora, ma con me a farle compagnia per almeno dieci minuti; venerdì un’ora; lunedì ancora un’ora. martedì si è fermata per due ore e mezzo e da oggi resta per il pranzo insieme a pochi altri eletti che hanno dimostrato una certa tempra nonché sufficiente bagaglio psicologico atto a sostenerli nel difficile inserimento nel nuovo ambiente.

io per carità siccome sono una mamma moderna che si informa e legge libri tipo l’inserimento alla materna, il primo passo per l’inserimento alla vita, voglio che lei abbia tutto quello che le serve per questo importante cammino e naturalmente rispetto i suoi tempi e anche se lei è piuttosto adattabile e sembra accettare i cambiamenti con una certa curiosità, io di certo non mi faccio illusioni e monitoro con estrema cura ogni suo eventuale, minuscolo, impercettibile sbandamento. epperò intanto che monitoro, osservo, annoto e soppeso ogni suo comportamento che onestamente, sarò molto poco moderna, mi sembra piuttosto naturale e comincio ad avere l’impressione che quasi si diverta, io, porca miseria, quando cazzo lavoro?